La Dieta Mediterranea, sintesi millenaria dei regimi alimentari delle società affacciate su questo mare carico di storia, è stata scoperta e studiata, scientificamente, a Nicotera, da un americano, professore dell’Università del Minnesota: Ancel Keys.
Una eccezionale avventura che ha cambiato la strategia di contrasto alle malattie cardiache e croniche degenerative
Felice Spingola
“Uno studio adeguato sul genere umano” deve svolgersi “fra gli esseri umani” amava ripetere Ancel Kyes e questo fece recandosi a Nicotera per l’avvio del noto studio denominato Seven Countries Study.
Ancel Keys, uno degli scienziati più importanti della nostra epoca anche per il metodo di lavoro, arrivò in Italia, a Roma, per la prima volta nel 1951 in occasione della prima conferenza della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, e non precedentemente a seguito dell’esercito americano che risaliva la penisola, come spesso si legge in fantasiose ricostruzioni. Durante la Conferenza fece conoscenza con Gino Bergomi, docente all’Università di Napoli, dal quale apprese che le malattie cardiache erano quasi inesistenti e non costituivano un problema sanitario.
Nel 1952 Keys e Bergomi svolsero un’indagine sui consumi alimentari, lo stile di vita e lo stato di salute dei vigili del fuoco del Minnesota e di Napoli in relazione al rischio di cardiopatie.
I risultati dell’indagine stabilirono che il “il regime alimentare a Napoli era povero di grassi e che soltanto le persone ricche subivano attacchi cardiaci… la cui alimentazione era diversa rispetto a quella del resto della popolazione: mangiavano carne ogni giorno anziché ogni una o due settimane”.
Ancel Keys a questo punto decide di svolgere una ricerca più ampia per verificare le intuizioni confermate dalle ricerche effettuate e coinvolge Paul Dudley White, cardiologo del Presidente degli Stati Uniti d’America Eisenhower.
Nel settembre del 1955 Eisenhower, a Denver in Colorado, è colpito da un attacco cardiaco e per lui le speranze di essere rieletto l’anno successivo a presidente degli Stati Uniti sono sfumate, salvo un miracolo.
Paul D.White, cardiologo e medico personale del Presidente, lo convince a chiedere un consulto a Keys il quale investito del problema indaga sulle abitudini alimentari e lo stile di vita del Presidente accertando che questi mangiava junk food fatto di carni, molti grassi, poca frutta e verdura e una vita sedentaria. Keys propose al Presidente di cambiare stile di vita e modo di nutrirsi. Gli prescrisse una dieta secondo i canoni, non ancora ben esplicitati, ma verificati a Napoli e che saranno codificati successivamente nel Modello di Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento. Risultato: sette settimane dopo Eisenhower ritornò alla Casa Bianca più in forma di prima e nel successivo mese di novembre -1956 – fu rieletto Presidente!
Questi antefatti, unitamente ad altre ricerche, portarono Ancel Keys e Paul D.White a progettare lo studio noto come Seven Countries Study e a reclutare uno straordinario gruppo di scienziati provenienti da diversi contesti del mondo. Infatti l’equipe sul campo coordinata da Ancel Keys includeva sua moglie Margaret, Paul D.White, Flaminio Fidanza, Vittorio Puddu di Roma, il giapponese Noboru Kimura, John Brock di Capetown, Martti Karvonen di Helsinki, Christ Aravanis di Atene, Ratko Bruzina da Zagabria, Mario Mancini e Alessandro Menotti.
Per lo studio pilota da estendere alle altre coorti fu scelta la cittadina di Nicotera in Calabria e di questo si conoscono i risultati presentati a Gioia Tauro nel 1958 e ampiamente diffusi dalla letteratura scientifica sull’argomento. Meno noti sono invece le enormi difficoltà nelle quali operò quello straordinario gruppo di scienziati.
Partirono da Napoli con due macchine e dopo quattro giorni raggiunsero Nicotera e ogni giorno viaggiavano su una strada dissestata, lungo la quale spesso erano costretti a fermarsi per togliere i sassi e passare, per raggiungere Gioiosa Marina dove alloggiavano all’Hotel Jolly.
A Nicotera, Ancel Keys e la sua equipe, stabilirono il loro quartier generale in un locale di Via Castello e da dove quotidianamente partivano per le rilevazioni presso le famiglie.
Il cardiografo era portato in un cesto da una signora del luogo e lungo le vie si formava un corteo di curiosi e di bambini festanti: i mericani suscitavano notevole curiosità! Le foto e il documentario girato a Nicotera e Creta nel 1957, e recuperato nel 2015, più di ogni altra descrizione restituiscono la straordinaria avventura scientifica e umana di quel gruppo di scienziati.
Gli studi di Ancel Keys e della sua equipe furono sottoposti a revisione negli ottanta/novanta, sempre a Nicotera, da Flaminio Fidanza, da Antonino De Lorenzo e da Alberta Adalberti Fidanza e consentì la definizione dell’indice MAI – Mediterranean Adequacy Index – che è alla base del processo NACCP acquisito il 22 dicembre 2016 nell’accordo Stato-Regioni il quale prevede all’allegato III esplicitamente di “prevedere l’adozione di strumenti informatici di automonitoraggio per l’aderenza alla dieta mediterranea (calcolo dell’indice di adeguatezza alla dieta mediterranea)”.
Girando per Nicotera non c’è persona anziana o giovane che non abbia un episodio da raccontare sulla presenza dei mericani o perché lo hanno vissuto o perché lo hanno sentito raccontare dai genitori o dai nonni. È un patrimonio di storia orale che rischia di scomparire così come è avvenuto per gran parte dei documenti internazionali del Seven Countries Study, ma si spera il testo di legge approvato dalla Regione Calabria, diretto alla valorizzazione del Modello di Dieta Mediterranea di Riferimento – Città di Nicotera, possa promuovere una rinnovata attenzione verso la tutela e valorizzazione di un patrimonio di interesse mondiale e che come tale l’UNESCO, nel 2011, ha iscritto la Dieta mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.