Con Greco di Bianco si indica il vitigno tipico della fascia costiera reggina sul versante ionico nel territorio del comune di Bianco. La produzione è consentita esclusivamente nella provincia di Reggio Calabria, in particolare, appunto, nel territorio di Bianco, da cui prende il nome, e nel comune limitrofo di Casignana, sulla Costa dei gelsomini.

Il vitigno

Il grappolo del vitigno Greco di Bianco è lungo, spargolo, può arrivare ad una lunghezza massima di 60 centimetri. Gli acini sono piccoli e rotondeggianti, vinaccioli molto sviluppati e, quindi, con poca polpa e la buccia sottilissima.

Il sistema di produzione più utilizzato è il cordone speronato orizzontale bilaterale. I tralci arrivano fino a 7 metri di lunghezza e si adornano di foglie pentalobate, lucide nella pagina superiore e quasi tomentose nella pagina inferiore, tipiche di queste viti. Altro sistema, oramai praticato solo su vecchi vigneti, è l’alberello. Il vitigno ha una resa media in uva fresca di circa 100 q/ha. L’uva, prima di essere spremuta viene appassita su graticci di canne fino a quando non si è registrato un calo minimo del 35%.

Il Greco di Bianco non può essere messo in commercio prima di un anno dalla vendemmia.

Caratteristiche organolettiche

  • colore: giallo tendente al dorato con eventuali riflessi ambrati.
  • odore: alcolico, etereo, caratteristico del vino.
  • sapore: morbido, caldo, armonico con caratteristico retrogusto.

Cenni storici

Il Greco di Bianco è ritenuto il vino più antico d’Italia insieme al Moscato di Siracusa. La vite dalla quale si ricava il Greco di Bianco ha origini molto remote: si ritiene che il primo tralcio sia arrivato in Calabria, nel territorio di Bianco, già nel VII secolo a.C., quando i Greci sbarcarono presso il promontorio Zefirio (oggi chiamato Capo Bruzzano).
La pianta trovò lungo questo tratto di terra caratteristiche climatiche simili a quelle d’origine.
Nel 1966 il Greco di Bianco ha raggiunto un livello molto basso di produzione, ragion per cui fu fondata a Bianco una cooperativa agricola, con il fine di valorizzarne e standardizzarne la produzione. L’obiettivo è stato raggiunto nel 1980, anno in cui il Greco di Bianco ha ottenuto il riconoscimento del marchio DOC.

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