Fiumefreddo Bruzio è ubicato lungo la costa del mar Tirreno nella parte meridionale della provincia di Cosenza e confina a nord con Falconara Albanese ed a sud con Longobardi Marina.
Il Comune si estende su una superficie di circa 30 km² che, pur essendo prevalentemente collinare, è caratterizzata da una spiccata differenza morfologica, infatti sale dal livello del mare e prima bruscamente, poi sempre più gradatamente, fino a sfiorare i 1500 metri, poco prima della cima di Monte Cocuzzo, il monte più alto della Catena Costiera, che si erge a quota 1541. Il territorio è costituito da un massiccio montuoso-collinare ricco di boschi di querce, castagni e mortella nel cui sottobosco crescono spontanee piante officinali e aromatiche come menta, origano, felci, e radure dove pascolano liberi ovini e bovini.
Dal massiccio partono due falangi collinari – separate da una stretta valle alla base della quale scorre una tipica fiumara appenninica – caratterizzate prima da sommità tondeggianti per finire poi, nella parte più prossima al mare, in forma di pianori, su uno dei quali sorge il borgo medievale che costituisce il centro storico di Fiumefreddo. In questa zona è dominante la macchia mediterranea e numerosi sono gli uliveti e i vigneti oltre ai frutteti. Infine, una lingua di terra pianeggiante di natura prevalentemente alluvionale si estende per poche centinaia di metri tra le colline e la spiaggia su cui in tempi relativamente recenti sono sorte le frazioni della “stazione”, dello “scaro” e del “regio” prevalentemente vocate ad accogliere e promuovere il turismo balneare.
Fiumefreddo e il Castello della Valle
Nel 1531 il feudo di Fiumefreddo venne donato da Carlo V d’Asburgo al marchese Ferdinando De Alarçon-Mendoza che rimodernò il castello per uso residenziale secondo il gusto tardo rinascimentale dell’epoca: a questa fase di interventi risale il portale d’ingresso michelangiolesco.
Nel 1806-1807 il castello subì il duro assedio dalle truppe napoleoniche – analogamente ai vicini paesi di Belmonte Calabro e Amantea – e ne fu quasi completamente distrutto.Fiumefreddo, difesa dal vice-preside della provincia di Calabria Citra, Giovanni Battista De Micheli, si arrese il 12 febbraio 1807.
Ad oggi, l’unica parte del castello interamente recuperabile (ed in parte già accessibile) è quella dei sotterranei.
Dichiarato “Monumento Contro Tutte le Guerre”, con delibera comunale del 26 novembre 2006, nonostante il restauro, le cannonate del generale Renyer sono ancora ben visibili.