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Turismo delle radici, al via progetto ambizioso
2 Febbraio 2022
(NoveColonneATG) Roma – Il progetto sul turismo delle radici, segmento dell’offerta turistica rivolto agli italiani all’estero e agli italo-discendenti, “nasce da un’esperienza condivisa” della Farnesina che “dal 2018 ha deciso di convocare un tavolo tecnico, cresciuto negli anni, a cui abbiamo guardato con grande interesse”. Lo afferma il consigliere Giovanni Maria De Vita, coordinatore del tavolo tecnico per il turismo delle radici, intervenendo il 1° febbraio alla riunione del Consiglio generale degli italiani all’estero.
La Farnesina realizzerà il progetto nel quadro del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, linea di investimento “Attrattività dei Borghi” (Missione 1, Componente 3, Investimento 2.1), di cui il ministero della Cultura è amministrazione titolare.
De Vita ricorda che dal 2018 sono numerose le idee che il ministero degli Esteri ha raccolto dal tavolo tecnico: dalla Guida alle radici italiane al master avviato dall’Università della Calabria fino agli studi che hanno l’obiettivo di realizzare una profilazione del turista delle radici.
Il progetto, spiega ancora De Vita, “durerà tre anni e ha un valore di 20 milioni di euro.
“I partner principali in Italia sono gli enti locali e il rapporto con le Regioni è fondamentale: ci saranno dei coordinatori regionali in contatto con le nostre comunità, selezioneremo giovani alla ricerca di una prima occupazione e formeremo aggregazioni che si occuperanno di interagire sui territori per la raccolta dei dati”.
Sarà importante poi “mappare gli itinerari delle radici” e creare “luoghi informatici dove condurre le ricerche genealogiche”. Si tratta di “un grande patrimonio che deve essere organizzato” per un progetto “importante” che ha tra gli obiettivi anche quello di “colmare il gap della scarsa conoscenza dell’importanza dell’emigrazione italiana, una pagina fondante della nostra storia di cui si parla poco”, sottolinea De Vita spiegando che il progetto “si concluderà nel 2024 che pensiamo potrebbe essere l’anno delle radici, un’occasione per attirare i turisti delle radici e fare in modo che i territori dedichino loro eventi”.
Saranno coinvolti Comites, associazioni, Camere di commercio, uffici Enit, musei dell’emigrazione: “Il nostro principio è di coinvolgere tutti in questo progetto ambizioso, che ha tante sfide. Cogliamo un’occasione storica e con questa consapevolezza siamo determinati a realizzare il miglior risultato possibile. Non vogliamo vendere prodotti agli italiani all’estero, ma promuovere una visione diversa e più elevata del rapporto con le nostre comunità”.