Il lume azzurro narra le vicende di una famiglia che vive in un piccolo paese della Calabria ai piedi del monte Pollino. I fatti si svolgono a partire dalla metà del 1800 fino a metà 900. Oltre agli eventi direttamente legati alla famiglia come matrimoni, nascite, storie d’amore talvolta condivise, talvolta osteggiate.
Il romanzo evidenzia in modo particolare la condizione femminile dell’epoca. Dominante è la grande forza delle donne, siano esse poverissime o facoltose, che in entrambi i casi, travolte da un destino decisamente avverso, riescono con coraggio e tenacia a districarsi nelle situazioni più difficili.
Al tema della condizione femminile si aggiunge quello del viaggio che, se anche di cornice, al romanzo ne è parte integrante con tutte le sfumature che esso comporta. Emigrazione, lontananza dai luoghi cari e nuove scoperte. Teatro dei fatti narrati è un piccolo borgo calabrese ma in virtù delle scelte o del destino dei protagonisti si sviluppano talvolta in luoghi lontani saldandosi inevitabilmente alle vicende storiche del secolo. Cento anni densi, terribili e allo stesso tempo sorprendenti.
Leggiamo di briganti, di invasori francesi, di emigranti e di “Merica”. Di fattucchiere e magie, di proprietari terrieri e di mercanti, di malattie e di incomprensibili guarigioni, di sogni premonitori, delle due guerre, di fascismo e socialismo, di riunioni segrete e poi di prigionia, di morte e finalmente di rinascita.
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